La corrispondenza tra incolpazione e pronuncia disciplinare

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Deve escludersi la violazione della regola della corrispondenza tra la contestazione e la pronuncia disciplinare allorquando il fatto posto a base della sentenza non abbia il carattere dell’eterogeneità rispetto a quello contestato nullità del procedimento disciplinare per difetto della specificità della contestazione sussiste quando nella sola ipotesi in cui vi sia incertezza sui fatti contestati, […]

L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi non è scriminato da asserite difficoltà economiche dell’incolpato

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L’asserito stato di bisogno non scrimina la rilevanza deontologica né attenua la sanzione disciplinare per l’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi (art. 64 cdf), tantopiù in mancanza di resipiscenza. Tuttavia, l’esistenza dei gravi problemi economico-familiari dell’incolpato il quale abbia agito in stato di bisogno e di gravi difficoltà economiche non dipendenti da fatto volontario […]

La rilevanza deontologica dei mancati pagamenti non è limitata all’inadempimento contrattuale

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La violazione deontologica di cui all’art. 64 cdf non riguarda soltanto le obbligazioni “assunte” ex contractu ma anche quelle risarcitorie ovvero ex delicto, giacché scopo della norma è quello di tutelare l’affidamento dei terzi nella capacità dell’avvocato al rispetto dei propri doveri e la negativa pubblicità che deriva dall’inadempimento si riflette sulla reputazione del professionista […]

L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi

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Il comportamento dell’avvocato deve essere adeguato al prestigio della classe forense, che impone comportamenti individuali ispirati a valori positivi, immuni da ogni possibile giudizio di biasimo, etico, civile o morale. Conseguentemente, commette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi (art. 64 cdf) e ciò […]

L’omessa (o tardiva) fatturazione di compensi percepiti

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L’avvocato ha l’obbligo, sanzionato dagli artt. 16 e 29 codice deontologico, di emettere fattura tempestivamente e contestualmente alla riscossione dei compensi, restando irrilevante l’eventuale ritardo nell’adempimento in parola, non preso in considerazione dal codice deontologico. In particolare, la violazione di tale obbligo costituisce illecito permanente, sicché la decorrenza del termine prescrizionale ha inizio dalla cessazione […]

Procedimento disciplinare: la correlazione tra fatti contestati e quelli assunti a base della decisione

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In sede disciplinare, per aversi violazione del principio di correlazione tra fatti contestati e quelli assunti a base della decisione occorre una trasformazione radicale, nei suoi elementi essenziali, del fatto concreto, sì da pervenire ad un’incertezza sull’oggetto dell’addebito da cui scaturisca una reale violazione del principio del contraddittorio e dei diritti della difesa. Infatti, nell’ambito […]

La responsabilità disciplinare nel caso di appello improcedibile

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Costituisce illecito disciplinare, per violazione dell’art. 26 cdf, il comportamento dell’avvocato che, per un errore non scusabile, promuova un’azione giudiziaria (nella specie, un appello) dichiarata improcedibile. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Pizzuto), sentenza n. 57 del 10 marzo 2025

Prescrizione dell’azione disciplinare: l’individuazione del “limite alternativo” alla permanenza dell’illecito deontologico

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Il dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la […]

Procedimento disciplinare: la sostituzione di un consigliere titolare con un consigliere diverso da un supplente della medesima sezione CDD

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In tema di procedimento disciplinare, in ogni ipotesi di sostituzione di membri titolari della Sezione CDD non si fa luogo alla nomina di nuovi membri supplenti all’interno della Sezione se non dopo aver esaurito il numero dei componenti già designati quali supplenti (art. 20 co. 2 Reg. CNF n. 2/2014). Tuttavia, la violazione di tale […]

Decisione disciplinare: necessaria e sufficiente la firma del Presidente e del Segretario

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La decisione disciplinare del CDD (rectius, della motivazione, dacché del dispositivo viene data immediata lettura al termine della seduta dibattimentale ai sensi degli artt. 59 lett. l della l. n. 247/2012 e 26 Reg. CNF n. 2/2014) è sottoscritta dal Presidente e dal Segretario, e non (anche) dal relatore/estensore. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, […]