La prescrizione disciplinare non può essere interrotta per più di 7 anni e mezzo

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Ai sensi dell’art. 56 L. n. 247/2012, l’azione disciplinare si prescrive nel termine di sei anni (comma 1), che decorre dalla commissione del fatto o dalla cessazione della sua permanenza; l’interruzione della prescrizione fa decorrere un nuovo termine di cinque anni (comma 3), ma in nessun caso il termine prescrizionale complessivo può essere superiore a […]

La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio

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La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, anche in sede di legittimità, a causa della natura pubblicistica della materia e dell’interesse superindividuale dello Stato e della comunità intermedia, quale l’ordine professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Atzori), sentenza n. 433 del 23 novembre 2024 Consiglio Nazionale […]

La concomitante udienza penale in cui l’incolpato sia chiamato a comparire quale imputato costituisce legittimo impedimento che impone il rinvio dell’udienza disciplinare

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La concomitante udienza penale in cui l’incolpato sia chiamato a comparire quale imputato costituisce legittimo impedimento che impone il rinvio dell’udienza disciplinare, a nulla rilevando in contrario né che il dibattimento venga già da un rinvio, né che l’incolpato sia stato assente alla precedente udienza penale. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Secchi Tarugi), […]

La sentenza penale di prescrizione del reato non impone il proscioglimento dell’incolpato in sede disciplinare

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La prescrizione del reato pronunciata a conclusione del processo penale non è ostativa alla valutazione in sede disciplinare della condotta dell’avvocato in base alle risultanze processuali, valutate secondo il libero convincimento, ai fini del proscioglimento dell’incolpato. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Brienza), sentenza n. 431 del 23 novembre 2024

L’avvocato non può impugnare in proprio il provvedimento di sospensione cautelare

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L’iscritto che subisce la misura cautelare della sospensione viene privato dello jus postulandi, sicchè egli non può impugnare in proprio il relativo provvedimento, che è esecutivo sin dalla data di sua notifica (art. 32 co. 2 Reg. CNF n. 2/2014 ed art. 60 co. 2 L. n. 247/2012); pertanto l’impugnazione dovrà essere necessariamente proposta a […]

Procedimento disciplinare: i mezzi di prova provenienti da un terzo sono utilizzabili per la decisione disciplinare soltanto se la persona dalla quale provengono sia stata citata per il dibattimento

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L’esposto così come le dichiarazioni testimoniali e le prove documentali (nella specie, assunte in un giudizio penale) sono utilizzabili nel giudizio disciplinare soltanto se la persona dalla quale provengono è citata come teste nel dibattimento (art. 23 Reg. CNF n. 2/2014, che riproduce l’art. 59, co. 6 L. n. 247/2012). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. […]

L’archiviazione penale non ha efficacia di giudicato in sede disciplinare

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Il decreto penale di archiviazione del procedimento non ha efficacia di giudicato in sede disciplinare. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Galletti), sentenza n. 429 del 23 novembre 2024 NOTA:In senso conforme, per tutte, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Melogli, rel. Napoli), sentenza n. 165 del 11 ottobre 2022.

Rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponente e onere di contestazione e prova a carico del segnalato/incolpato

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Le dichiarazioni dell’esponente possono assumere da sole valore di prova allorché trovino riscontro in indizi gravi, precisi e concordanti ovvero in altri elementi obiettivi e documentali, e siano altresì esenti da lacune e vizi logici. In tal caso, al professionista incombe l’onere di dimostrare, sin dalle prime memorie difensive, la veridicità delle proprie affermazioni, ovvero […]

Il principio di presunzione di non colpevolezza vale anche in sede disciplinare

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Il procedimento disciplinare è caratterizzato dal c.d. principio accusatorio, sicché per l’irrogazione della sanzione disciplinare non incombe all’incolpato l’onere di dimostrare la propria innocenza ma al Consiglio territoriale di verificare in modo approfondito la sussistenza e l’addebitabilità dell’illecito deontologico. Tale principio non subisce deroghe, né attenuazioni, neppure nell’ipotesi in cui all’incolpato sia stata contestata nel […]

Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolte

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Anche in tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il giudice della disciplina non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e […]